MARTINA BACIGALUPO | GULU REAL ART STUDIO

30 settembre>17 dicembre

MARTINA BACIGALUPO 
GULU REAL ART STUDIO 2012-2013

Mostra fotografica

Opening 30 settembre, ore 17

Nel 2011, dopo tre settimane di lavoro nel nord dell’Uganda, sono entrata in uno studio fotografico di Gulu per stampare delle fotografie. Durante l’attesa, ho notato uno strano oggetto sul banco : una foto ritratto 10×15 a colori con un ritaglio al posto della testa.  La signora dello studio mi ha detto che era  spazzatura cestinando la foto in questione sotto i miei occhi. Quando ho chiesto di guardare dentro il cestino della spazzatura, tra le risatine degli astanti, un signore si è fatto avanti e mi ha proposto di seguirlo al suo studio. Ancora non sapevo che quel signore era Obal Denis, il padrone del più vecchio studio fotografico in città, fondato da suo padre negli anni 70. Il cestino della spazzatura di Obal era pieno di quegli stessi ritratti ritragliati. Mi ha spiegato che le macchine digitali degli studi facevano tutte 4 foto d’identità alla volta e che le persone della zona non avevano i soldi per comprarsele tutte. I fotografi preferivano dunque usare vecchi rullini per fare dei ritratti analogici a mezzo busto da cui poi tagliavano la testa con una macchinetta. Il resto veniva buttato via. Ho collezionato per oltre due anni questi « resti », andando regolarmente a editare le fotografie che Obal conservava per me in apposite scatole e intervistando i clienti che passavano allo studio. 

Ne è nato il “Gulu Real Art Studio”, un ritratto collettivo di una città che, in poco più̀ di vent’anni, a causa della guerra civile e del flusso economico che ne è conseguito, è stata catapultata da piccolo paese di campagna a maggiore centro economico del nord Uganda. È la storia dell’occidentalizzazione dei suoi abitanti –la serie della giacca blu racconta l’ingegnosità dello Studio nel proporre ai suoi clienti una giacca e una cravatta – sempre le stesse – che la banca Barklays richiede a chi vuole aprire un conto -, ma è anche e soprattutto la storia della resistenza silenziosa di una comunità che quietamente si oppone – con un gesto, un colore, un dettaglio, al tentativo di uniformizzazione e codificazione della fotografia d’identità. La ricercatrice americana Tina Campt parla di « bassa frequenza » di certe immagini. Per vederle, dice, dobbiamo affinare non la vista, ma l’udito. Parlando del “Gulu Real Art Studio”, dice che sono un mormorio pieno di vibrato. Non sempre percepibile all’orecchio umano, è un suono lieve che racconta verità indicibili… » Queste immagini sono state per me l’occasione di affinare l’udito e di ascoltare la voce quieta di coloro che non hanno altra possibilità di esprimersi che mormorando.

MB, Parigi, settembre 2022

GULU REAL ART STUDIO
di Martina Bacigalupo

Gulu Real Art Studio è parte del progetto Florence Art Week 2023.


INFORMAZIONI E CONTATTI
PIA Palazzina Indiano Arte

tel. 055 2280525 (ore 10>18)tel. 
whatsapp: + 39 331 2922600
email: info@palazzinaindianoarte.it

Scroll to Top