La storia

 

La Palazzina sorge sulla punta estrema ovest del Parco alla confluenza del Mugnone con l’Arno. Qui si tenne la cerimonia funebre di cremazione del principe indiano Rajaram Chuttraputti di Kolhapur, morto improvvisamente durante un soggiorno a Firenze nel 1870 e svoltasi in ossequio alla tradizione induista che prevedeva fosse eseguita alla confluenza di due corsi d’acqua, l’Arno e il Mugnone, e dove furono sparse le sue ceneri. Qui, su richiesta del Governo di Bombay tramite il capitano Charles Mant e con deliberazione del Consiglio Comunale di Firenze del 4 febbraio 1873 venne eretto un monumento commemorativo del Rajia di Kolhapur: un’elegante edicola in ferro artisticamente fuso con al centro il busto del principe, opera dello scultore Fuller. Oltre la ringhiera in ferro battuto che lo circondava, il monumento era ornato da un parterre con un’aiuola a mosaico e da alcune piante di Libocedrus decurrens. La sistemazione di questa caratteristica punta occidentale del parco è strettamente legata in quegli anni, oltre che alla realizzazione del monumento al principe indiano, anche all’allargamento della cinta daziaria verificatosi con i nuovi confini comunali decisi per Firenze con la riforma amministrativa del 1865. Poiché la nuova cinta daziaria corrispondeva in questa area con il perimetro del parco costituito dall’Arno e dal Mugnone, si procedette alla sistemazione della punta del parco, che allora declinava dolcemente verso i due fiumi e quindi facilmente accessibile, con il terrazzamento soprelevato delimitato da ringhiera che ancora oggi lo caratterizza. Oltre al terrazzamento, l’Amministrazione Comunale deliberò nel settembre del 1871, la costruzione della Palazzina per ospitare le guardie daziarie per il controllo di questo appartato tratto della cinta daziaria. Dopo la realizzazione del monumento al principe indiano, la Palazzina passò all’Amministrazione dei pubblici passeggi e divenne abitazione delle guardie campestri preposte alla sorveglianza al monumento e al parco. A queste guardie nel 1878 fu concesso di destinare una stanza ad uso di caffè. Con lo spostamento ulteriore all’esterno della cinta daziaria avvenuto nel 1911 e con la sua abolizione nel 1929, la Palazzina potenziò la sua funzione di servizio al parco e di punto di ristoro.

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